Nel 1945, periodo in cui
andavo a scuola di musica per imparare a suonare il
clarinetto, mi venne a chiamare Silvano Scortichini,
fisarmonicista, per suonare la Pasquella nelle case dei
contadini. Cominciammo in due a fare anche delle serate
da ballo nelle “brigattiere”, perché in campagna, da
Zannotti, a Tabano, giù la Roncaglia e in diverse altre
case di contadini, si organizzavano delle festicciole
sull’ara. Nel ‘48 formavo il mio primo gruppo, un
quartetto, dove c’erano Silvano Scortichini (fisa),
Augusto Bini (tromba), Armando Zenobi (batteria) ed io
al sax e clarinetto. Suonavamo nei locali adeguati alle
nostre musiche, cioè balere o feste private, ai saloni
“Edera” di Jesi, al Borghetto di Monte S.Vito, al cinema
di Moie, a Pongelli, alle Conce di Arcevia, al Circolo
Cittadino di Jesi situato ancora in corso Vittorio
Emanuele, alla Casa del popolo di Chiaravalle. Erano
locali che potevano contenere dalle 100 alle 150
persone. Nel ‘50 suonavamo da Duilio Maurizi contrada
Scorcelletti. Il bello era che a quei tempi le case
musicali ci mandavano le musiche delle canzoni prima che
venissero incise dai cantanti e quindi noi potevamo
eseguirle prima. Ricordo che durante una serata
suonammo”Grazie dei fiori” prima che vincesse il
festival di S.Remo e la gente ci applaudì. Un po’ di
tempo dopo una persona mi chiese: -Come avete fatto a
suonare la canzone di Nilla Pizzi se ancora non si è
sentita neanche alla radio?- Allora era così, se c’era
la musica si suonava, e le orchestre erano apprezzate
perché eseguivano gli ultimi successi di orchestrine
come noi.
Poi il gruppo si allargò e diventammo sei, in una
formazione ideale per suonare: Gino Pollonara (sax alto
e clarinetto), Giovanni Carducci (sax tenore e
clarinetto), Augusto Bini (tromba), Giuseppe Mazzarini
(fisa), Edmondo Bruschi (batteria), Franco Cantiani
(contrabbasso e chitarra). Suonammo così fino al 1956,
anno in cui partii militare. Anche là, oltre che suonare
in banda, avevo formato un’orchestrina di sette elementi
e ci esibivamo nei locali più eleganti, degli Ufficiali,
dei Sottufficiali, alle feste di spiaggia, nelle serate
private, nei matrimoni alla Rotonda a mare di Bari e in
mezzo ad altri spettacoli. Abbiamo fatto la trasmissione
radio delle forze armate al teatro “PETRUZZELLI”, dove
presentava l’allora giovanissimo CORRADO MANTONI. Alla
fine si complimentò molto con noi, sia privatamente nei
camerini che sul palco davanti a un pubblico in
visibilio, perché eravamo un’orchestra moderna composta
da elementi molto giovani. C’erano dei veri musicisti
professionisti, ragazzi diplomati ai conservatori di
Parma, Genova, Napoli e il nostro gruppo andava alla
grande. Le soddisfazioni erano tante e potevamo avere
anche qualche lira visto che la DECA militare non
bastava mai. Dopo il congedo andai a suonare per un
periodo di tempo con l’orchestra CARDINALI, poi sei anni
con l’orchestra BIGI, dove mi guadagnai l’appellativo di
ENGHEL GUALDI DELLE MARCHE. Mi trovavo molto bene con
loro perché si suonava nei locali più chic dei dintorni,
il Teatro Pergolesi, il dopolavoro di Chiaravalle, il
Teatro Farnese di Fabriano. Dopo che l’orchestra si
sciolse, nel ‘64 formai altri gruppi, “THE FRIEND’S” con
NINO PIRITO,“THE SATAN’S”, “LE DUE ERE”.
Fui uno dei fondatori dei “DEVILS” con i fratelli Ambrosi, Pasquale Damiano e Edmondo Bruschi. Facevamo le
prove in una casetta nei pressi del ponte del fiume Esino. Ho suonato con l’orchestra CASTELLANI di Ancona,
con PICCININI, PAPONCINI, GIACCONI, per poi ricostituire
il mio gruppo “ORCHESTRA CARDUCCI”. Nel 1985 andai a
suonare con l’orchestra “L’ULTRANOTA” di Ancona e ci
rimasi fino al 1995, percorrendo tutta l’Italia, Molise,
Campania, Lazio, Abruzzo, Veneto, Lombardia, Romagna,
oltre le Marche dove ancora oggi molti si ricordano di
noi. Ora sono in pensione ma mi diverto a suonare con le
varie bande della zona, la banda di Jesi, la banda di Pianello Vallesina con le majorette, la banda di
Castelbellino e Monte Roberto, la banda di
Castelferretti, per le quali scrivo qualche marcetta.
Chi ha bisogno mi chiama e, se non ho impegni, vado
volentieri perché per me la musica è vita.
EVVIVA LA MUSICA! EVVIVA LA VITA!
Giovanni Carducci ('el marmorino)
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